Differenze tra smartworking e telelavoro: facciamo chiarezza

differenza tra smartworking e telelavoro
Scritto il 05 Giugno 2025

Nel dibattito moderno sul lavoro da remoto, due termini vengono spesso utilizzati in modo intercambiabile: smartworking e telelavoro. Questa confusione non è solo semantica, ma influisce concretamente su contratti, diritti, doveri e modalità operative. Comprendere le differenze tra smartworking e telelavoro è fondamentale, non solo per i lavoratori, ma anche per le aziende che vogliono adottare modelli di lavoro flessibile senza incorrere in errori gestionali o normativi.

In questo articolo, analizziamo in modo chiaro e aggiornato cosa distingue il telelavoro dallo smartworking (o lavoro agile), perché in Italia tendiamo a confonderli e quali implicazioni comportano per le imprese e per i dipendenti.

Che cos'è il telelavoro: una modalità consolidata ma rigida

Il telelavoro è una forma di lavoro a distanza normata da tempo. Il lavoratore telelavora da una postazione fissa, solitamente il proprio domicilio, con orari stabiliti e con strumenti forniti e controllati dal datore di lavoro. La giornata lavorativa rispecchia in tutto e per tutto quella che si svolgerebbe in ufficio, solo che avviene in un altro luogo.

Tra le principali caratteristiche del telelavoro troviamo:

  • luogo di lavoro fisso e definito contrattualmente
  • orario rigido, analogo a quello dell’ufficio
  • obbligo del datore di garantire sicurezza sul posto di lavoro domestico
  • uso di tecnologie sotto il controllo dell’azienda

Questa modalità, pur offrendo la possibilità di evitare spostamenti, non prevede flessibilità né autonomia gestionale da parte del dipendente.

Cosa si intende per smartworking o lavoro agile

Lo smartworking, o lavoro agile, è stato introdotto in Italia con la Legge 81/2017. A differenza del telelavoro, non prevede un luogo fisso né orari rigidi. Si basa sulla fiducia, sulla responsabilizzazione del lavoratore e sull’organizzazione per obiettivi. La sua applicazione può prevedere alternanza tra presenza in ufficio e lavoro da remoto, con piena libertà nella gestione del tempo.

I tratti distintivi dello smartworking sono:

  • assenza di vincoli di luogo e orario
  • obiettivi concordati tra azienda e lavoratore
  • maggiore autonomia operativa
  • accordo individuale tra le parti
  • copertura assicurativa INAIL anche da remoto, se l’attività svolta è lavorativa
  • nessuna differenza salariale rispetto ai colleghi in sede

Perché confondiamo smartworking con telelavoro?

La confusione nasce in particolare durante e dopo l’emergenza COVID-19, quando molte aziende hanno adottato in fretta soluzioni di lavoro a distanza senza formalizzarne i termini. Spesso si è parlato di "smartworking" anche quando le condizioni operative erano quelle del telelavoro tradizionale.

Questa ambiguità è alimentata da diversi fattori:

  • la mancanza di cultura digitale nelle imprese
  • l’uso errato del termine da parte dei media e della politica
  • l’assenza di un chiaro accordo individuale tra datore e lavoratore
  • l’adozione di strumenti digitali senza cambiare il modello organizzativo

In pratica, molte aziende hanno imposto orari fissi da casa, ignorando la logica per obiettivi propria del lavoro agile. Questo ha portato lavoratori e manager a confondere smartworking con telelavoro, mentre nella sostanza le due modalità restano profondamente diverse.

Le vere differenze tra smartworking e telelavoro

Per chiarire meglio, ecco una sintesi delle differenze tra smartworking e telelavoro:

Aspetto

Telelavoro

Smartworking (Lavoro Agile)

Luogo di lavoro

Fisso e concordato (es. casa)

Variabile, scelto liberamente

Orario di lavoro

Rigidamente definito

Flessibile, gestito dal lavoratore

Obiettivi

Raramente definiti

Centralità degli obiettivi condivisi

Normativa

Accordo Interconfederale 2004

Legge 81/2017

Controllo e strumenti

Forniti e gestiti dall’azienda

Spesso misti, con autonomia del dipendente

Assicurazione INAIL

Sì, per attività lavorative

Sì, per attività lavorative

Parità contrattuale

Obbligatoria

Obbligatoria

Approfondimento consigliato: il podcast “Lavoro Semplice e Chiaro” con Sabrina Grazini

Per chi desidera esplorare ulteriormente le differenze tra smartworking e telelavoro, consigliamo l’ascolto della puntata dedicata del podcast “Lavoro Semplice e Chiaro”, prodotto da Libemax. In questa puntata, Sabrina Grazini, LinkedIn Top Voice e professionista del mondo HR, affronta con chiarezza e concretezza i principali equivoci legati al lavoro da remoto.

Attraverso esempi reali, domande provocatorie e riflessioni pratiche, Grazini spiega perché in Italia si tende a confondere il telelavoro con lo smartworking, e quali sono le conseguenze organizzative e culturali di questa confusione. Un contenuto utile per imprenditori, responsabili HR e lavoratori che vogliono gestire il lavoro agile in modo efficace e consapevole.

Il podcast è disponibile sulle principali piattaforme di ascolto e sul sito www.libemax.com.

Implicazioni per le aziende e la gestione del personale

Conoscere le differenze tra smartworking e telelavoro non è solo utile dal punto di vista giuridico, ma è cruciale per una gestione efficace delle risorse umane. La flessibilità dello smartworking richiede un cambio culturale sia da parte dell’imprenditore sia da parte del lavoratore. Serve una cultura del risultato, della responsabilità e del monitoraggio trasparente.

Nelle soluzioni come Libemax Rilevazione Presenze, è possibile differenziare e tracciare le ore lavorate in sede o in modalità smartworking, facilitando la rendicontazione per l’ufficio del personale e garantendo conformità normativa.

Conclusione: non basta lavorare da casa per fare smartworking

Lavorare da remoto non significa automaticamente fare smartworking. Il telelavoro è una modalità rigida, strutturata e più adatta a mansioni ripetitive o procedure standardizzate. Lo smartworking è invece un modello più evoluto, che richiede autonomia, fiducia, strumenti digitali e una mentalità orientata agli obiettivi.

Chiamare tutto “smartworking” significa svilire il significato e le potenzialità del lavoro agile. È tempo che aziende e lavoratori imparino a riconoscere le differenze, per costruire insieme un modello davvero efficace, produttivo e sostenibile nel lungo periodo.

 

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