Quando si associa “comunicazione” ad “aziendale” il più delle volte si pensa in automatico allo scambio di informazioni che avviene dall'impresa all'esterno, ad esempio nei confronti di clienti, partner, fornitori, etc.
In realtà i processi comunicativi coinvolgono anche un'altra importante sfera dell’impresa. Una considerevole quantità di dati, notizie, aggiornamenti, linee guida, indicazioni viene infatti trasferita a dipendenti e collaboratori: ecco la comunicazione interna.
Spesso questo aspetto non viene adeguatamente preso in considerazione, nonostante sia determinante affinché l'organizzazione sia efficace e non si incorra in danni derivanti da una scorretta gestione delle informazioni tra il personale.
Tra le migliori pratiche del moderno Human Resource Management, infatti, risulta di estrema rilevanza la comunicazione: comunicare in maniera adeguata in azienda significa porre le fondamenta per il successo dell’intero processo operativo e imprenditoriale.
Se in passato la tendenza era quella di prediligere un modello tradizionale top-down, oggi invece la propensione è verso uno schema bottom-up, con informazioni condivise a tutti i livelli organizzativi e basato sulla trasparenza di dati e contenuti.
Secondo il Report Gallup il 67% dei lavoratori non si sente coinvolto nella propria azienda e il 18% è persino attivamente disengaged (ovvero impegnato nel mostrare il proprio disimpegno ai colleghi). Dati, questi, che rendono ancora più evidente la necessità per le imprese di adottare una comunicazione interna efficace, cruciale per aumentare la fiducia tra management e dipendenti.
Una buona comunicazione interna, con un conseguente clima di lavoro sereno e senza conflitti, ha numerosi vantaggi: i dipendenti, sentendosi parte di un’unica realtà, sono molto più motivati e incrementano il proprio senso di responsabilità verso l’organizzazione, il lavoro e i colleghi. Tutto questo consente un innalzamento del livello di benessere aziendale e una sensibile limitazione di errori e correlati costi.
Affinché la comunicazione sia efficace e puntuale l’azienda deve adottare un adeguato piano strategico, dotandosi di strumenti che assicurino trasparenza, velocità e precisione nello scambio di informazioni, dati e feedback.
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Capire quando scegliere un contratto determinato e quando puntare su un contratto indeterminato è una decisione strategica che impatta costi, flessibilità, continuità operativa e clima interno. In questa guida pratica vediamo cosa cambia davvero tra le due tipologie, come gestirle in azienda e quali strumenti digitali aiutano a ridurre errori, rischi e burocrazia.
Se gestisci turni, ferie e chiusure aziendali, gli ultimi tre mesi del calendario 2025 e l’avvio del 2026 richiedono attenzione: poche date, ma con grande impatto su presidi, customer care e produzione. Qui trovi una lettura guidata e operativa, con suggerimenti concreti per trasformare festività e PONTI in un vantaggio organizzativo.
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